febbraio 04, 2012

Coviglia Napoletana

La prima volta che ho assaggiato la 'Coviglia' è stato a casa di un deliziosissimo "Signore Campano"che abita nella mia terra d'Umbria.

Ho una grande passione per i dolci ma non mi piacciono le cose troppo elaborate.

Scoprire la Coviglia è stato amore a prima vista.

La Coviglia è un gelato semifreddo di produzione artigianale tipico della pasticceria tradizionale napoletana.
Antico semifreddo di una volta oggi un pò in disuso che non mancava mai nelle feste raffinate e nelle cerimonie.
È descritta persino, da Matilde Serao nel libro 'Paese di Cuccugna'.
Ho cercato molto su internet ma niente vagamente somigliava al ricordo del mio dolce.

Poi molto sfacciatamente , mi sono decisa a chiedere la ricetta.
Sfacciatamente si ma poi neanche cosi tanto ..diciamo che ,prima, ho trovato un mandante che, ha aperto ,il varco per me. ;)

Questa ricetta è preziosissima perchè molto 'vecchia'.
Apparteneva infatti alla nonna di Francesco (delizioso signore campano) da sempre, ed era scritta in un meraviglioso quaderno di quelli che ormai non si vedono più...che solo a guardarlo faceva sognare e raccontava una lunga storia di famiglia.

Sembrava quasi un'intrusione la mia , uno spiare dalla finestra.

La disponibilità e la generosità nel concedermi questa ricetta invece mi ha tranquillizzata.
Possedevo ora qualcosa di veramente unico.

Devo dire che ho rifatto la Coviglia ma il primo incontro era stato archiviato nei miei ricordi come qualcosa di veramente sorprendente e irripetibile.

La Coviglia che avevo fatto io non era sicuramente buona come quella assaggiata in casa di Francesco.

Io credo che ognuno di noi nasca con un talento.
Un talento, che ha un senso, solo se condiviso,in poche parole quella è la sua funzione ,che venga esteso anche e sopratutto ad altri..
...nel mio lavoro invece mi sono resa conto che difficilmente e con tanta poca grazia qualcuno ti racconta una ricetta, si meraviglia invece se gli ne fai dono ancora prima che te la chieda.
Sembra che intorno ad una sola ricetta ci ruoti tutto un mondo e che concedendola a qualcuno si perdano i 'SUPERPOTERI'.... come Sansone che perse i suoi con il taglio dei capelli!!!

La mia non vuole essere una polemica ,solo considerare che quando si assaggia un piatto tante sono le componenti che ci ruotano intorno;
oltre al come è stato cucinato, gioca un ruolo importante il nostro stato d'animo del momento; decisivo, con chi lo consumiamo e la location dove tutto ciò avviene.
La nostra percezione del TUTTO , cambiando qualche variabile, ogni volta ci dice qualcosa di diverso.

La Coviglia che avevo assaggiata io....era sublime perchè cucinata da Chi lo faceva da un tempo lungo una vita, in una casa piena di storia e con Amici che sapevano apprezzare.

Tutto al posto giusto nel momento giusto


Avere questa ricetta era per me il ricordo indelebile di una giornata perfetta.

ci servono:

4 tuorli
3 chiare d'uovo
240 gr di zucchero
350 gr di panna montata
vaniglia in polvere

2 cucchiai di Rum

Esecuzione

Separo gli albumi dai tuorli.
Monto i tuorli con metà zucchero a lungo,
affinchè siano completamente bianchi e spumosi.

Monto gli albumi a neve al punto che capovolgendo la ciotola il composto resti ben attaccato alle pareti e non si muova.
Monto anche la panna ben ferma.
Aggiungo il rum e la vaniglia allo zabaione.
Amalgamo la panna allo zabaione girando dal basso verso l'alto per non smontarla, infine aggiungo gli albumi.
Quando tutto il composto è omogeneo,riempio delle tazze o dei bicchieri e conserverò in congelatore almeno fino al giorno dopo..
La coviglia classica può essere degustata anche al caffe alle nocciole al cioccolato e altri gusti a piacere.
Io ho una grande passione per il latte e per il suo colore; il bianco mi piace molto quindi avere di fronte un dolce completamente bianco già mi invoglia....però da poco mi è piaciuto aggiungere alla Coviglia un pò di Zenzero sciroppato..Intrigante il binomio.......morbido e piccante al solito ,combinazione vincente.

Non avevo sottofondo questa sera a tenermi compagnia...solo il suono della mia stufa a legna...
Chissà se sarà stata la fredda neve bianca caduta in questi primi giorni di Febbraio a rimandare il ricordo della Coviglia alla memoria?

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