agosto 02, 2012

IL Cocco Dritto........ Uovo al coque



 Talmente tanto scontato che chi scriverebbe sull'uovo alla coque?
Io ,che per scontato non ho dato mai niente nella vita ........
che meraviglia era preparalo per colazione.

Si metteva a bollire l'uovo,naturalmente oggi si sa 3 minuti ma quando lo preparava la mia mamma non l ho mai vista guardare l'orologio... quasi sempre andava bene a volte era  una coque ,un po 'soda '. ;-)
Da una fetta di pane appena tostata si ricavano delle striscioline lunghe da intingere nell'uovo e devono essere sottili tanto da entrare nel foro dell'uovo.

Ma il bello era scegliere il porta uovo eh si ,in questo caso l'uovo sale sul trono, diventa un tronista
Il più bello aveva un becco e una codina di pulcino  di ceramica verde..poi come succede quando qualcosa ti piace molto è volato per terra e addio portauovo elegante.

Comunque appena l'uovo era pronto si appoggiava sulla concavità del porta uovo....e subito c'era da compiere l'operazione di decapitazione era l'attimo che ti dava la conferma che avresti mangiato l'uovo come volevi  tu oppure............ che l'avresti mangiato lo stesso ma che l'entusiasmo si spegneva.

Il tuorlo cremoso si avvinghiava al pane quella spruzzata di sale e col tempo anche di pepe,la conferma di un gusto conosciuto.

L'uovo cosi semplice ,primordiale e cosi versatile....è rimasto  uno degli alimenti che mi ha
sempre molto appagato ...........chissà, i buoni ricordi??

                                                                                                                 ciao a presto
                                                                                                             laura

giugno 19, 2012

LUMACHE alla MENTUCCIA


Le lumache sono sicuramente parte integrante della festa di San Giovanni.
 In tante credenze e riti di tutto il mondo hanno  una funzione di buon auspicio, e sono simbolo di fertilità e conciliano le amicizie  gli amori e i legami.

Il proverbio dice:  '' Per ogni lumaca mangiata la notte di San Giovanni una sventura  é scongiurata''

 La procedura è un pò lunga ma non impossibile.

Con questo caldo siamo facilitati perchè le  lumache sono salite e si sono rinchiuse,
perciò non hanno bisogno di essere spurgate.

Prendo le lumache comincio a lavarle bene con il sale grosso loro cominciano a schiumare e fuoriescono
.le sciacquo e le metto a bollire in una pentola per circa 30' .
Una volta bollite,
le tolgo dal guscio stacco l'appendice (intestino)  lasciando solo la parte più dura.

Ora sono pronte per essere cucinate


Ci serve  x 4 porzioni

48 lumache
cipolla
aglio
sedano
carote
prezzemolo
mentuccia
barbe di finocchio
2 acciughe
polpa di pomodoro
1 peperoncino
olio extravergine di oliva nel mio caso Olio Umbro ,perfetto!!!





Faccio il soffritto con tutti gli ingredienti .
Le dosi le ho messe a piacere cosi aggiungete o togliete quello che più vi è di gradimento.
Quando il soffritto risulta appassito aggiungo le lumache e le faccio insaporire bene aggiungo sale peperoncino ,sfumo con un pò di vino bianco e aggiungo i pelati.
Appena il sugo restringe sono pronte .....ora sta a voi decidere se gustarle cosi...o rimetterle nel guscio e presentarle al top!!!

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'Zuppa di Erbe Selvatiche'

   
  Questo è sicuramente un piatto povero,sicuramente poco calorico e a leggerne la ricetta forse poco invitante ma  fa parte della tradizione  si mangia la sera di San Giovanni e invece è buonissimo.


occorrente per 4 persone

800 gr. di erbe selvatiche,(cicoria,tarassaco, santoreggia,
borragine,crescione, bietola selvatica)
1 rametto di maggiorana
1 mazzetto di basilico
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cipolla
2 topinambur
4 fette di pane cotto su forno a legna  raffermo
sale 
peperoncino
1 spicchio di aglio


Tarassaco



Soffriggo la cipolla dopo averla affettata sottilmente  con l'olio extra
,trito le erbe più grandi e le piccole le lascio intere.
Taglio il topinambur a dadini e aggiungo tutto al soffritto,
appena appassite aggiungo un po di brodo e porto a cottura.

Appena le erbette sono cotte e morbide , una piccola parte ,
la frullo con il mixer ad immersione.
Abbrustolisco il pane ,lo sfrego con uno spicchio d'aglio lo appoggio su una zuppiera ,lo condisco con un giro d'olio e poi ci metto sopra la zuppa di erbette.........
...vi assicuro che è una meraviglia!!! fidatevi......laura


giugno 18, 2012

IL NOCINO

Il nocino, famoso liquore casalingo,diffuso sopratutto in Emilia Romagna,
riesce bene, solo ,se le drupe ancora verdi ,vengono raccolte a San Giovanni, il 24 giugno.

Considerato dai nostri antenati, un antidoto contro tutti i mali, è un aiuto per la digestione e per il tono in generale.
Mancano pochi giorni ormai al 24 giugno quindi se vi fa piacere provare e rinnovare ricette vecchie quanto il mondo, questo è quello che ci serve:

OCCORRENTE
21 noci con il mallo
1 kg di acool
10 chiodi di garofano
2 cm di corteccia di cannella
400 gr di vino leggermente abboccato
250 gr di zucchero





Una volta che abbiamo tutto quello che ci serve:

Taglio a metà il mallo di 10 noci ed in quattro quello delle restanti 11
metto a macerare dentro un vaso di vetro a chiusura ermetica insieme ai chiodi di garofano la cannella e l'alcool.
sistemo il vaso al sole e lo smuovo spesso e lo lascio cosi, per 5 settimane.

preparo lo sciroppo sciogliendo a freddo( scuotendo)lo zucchero nel vino,ora verso il giulebbe cosi ottenuto nel vaso di vetro.
chiudo e non riapro prima di sei mesi.
Trascorso il tempo necessario ,filtro e imbottiglio ,a questo punto sarebbe quasi meglio aspettare almeno un altro mese prima di gustarlo.

fatemi sapere se ci avete provato!!  notte .....laura

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Giosuè Carducci




giugno 15, 2012

PANZANELLA

Dicono che i prossimi giorni saranno di 'fuoco'  e cosi sia...era ora che il caldo fosse con noi.

Preparo un piatto che in questo periodo è molto Trendy
...insomma il piatto dei nostri nonni oggi più che  mai apprezzato e rivalutato,proprio perchè sano, naturale, fresco , di facile esecuzione e con possibili varianti personali.

La possibilità di aggiungere o di togliere, secondo gusto ,non significa che  non ci sia una ricetta che abbia degli ingredienti ben precisi .



Ingredienti che sono:

Pane cotto su forno a legna raffermo ,ammollato e strizzato ( non troppo bagnato).
pomodori maturi ma sodi
cetrioli
cipolla rossa( io uso la buona cipolla coltivata  a Cannara o la cultivar rossa di Tropea o rossa toscana) , sale ,pepe
olio extravergine di oliva
 aceto e basilico


La gestione della dose è a piacere  e secondo gusto,
solitamente però il pane raccoglie il cinquanta per cento di tutta la preparazione.

Si può preparare un pò in anticipo lasciandoci un margine di libertà ,ottima  come antipasto  e come aperitvo,
unicamente Made in Italy.......con amore Laura


giugno 07, 2012

CONFETTURA DI CILIEGIE

   








Quest'anno il grande ciliegio di casa ha dato veramente il meglio di  se.

La produzione è abbondante e gloriosa,
pertanto, partendo dal  principio che niente va sprecato, che l'inverno  è lungo,
 è cosa buona giusta lavorare come le formichine e fare provviste che ci faranno essere fiere di noi nelle giornate fredde e buie.
animata quindi da entusiasmo e da incredibile pazienza  perchè il bello di questo frutto è che va denocciolato :uno ad uno,



decido che è il caso di fare confettura .

occorrente:

1 Kg di ciliegie denocciolate
300 gr. di zucchero
1 limone

Lavo le ciliegie ,tolgo il nocciolo, le raccolgo in una scodella con un po' dello zucchero e con la buccia del limone.

Metto in frigo per una notte intera.

Il giorno dopo metto a bollire sul fuoco aspetto un po' finche' tutto il succo non si rapprenda un pò (diciamo per circa una mezz'ora).
Poi aggiungo il restante zucchero e finisco la cottura (circa 1 ora).

La prova più illuminante è sicuramente la prova del piattino .
Un cucchiaino di marmellata su un piattino inclinato scenderà in maniera lenta e ordinata.

Io di solito lascio la ciliegia intera ma chi lo preferisce può passarla al setaccio.
Invasare calda in vasi sterili.


alla prossima ...laura

maggio 28, 2012

BAVARESE ALLA ROSA








Ingredienti x 4 persone

• 100 g di petali di rose rosse
• 4 dl di panna,
• 150 g di zucchero
• 3 uova
• 4 fogli di colla di pesce
• acqua di rose


Pulisco delicatamente i petali, elimino la parte bianca terminale e li taglio a julienne.


Li metto in 1/2 litro di acqua e  li faccio  bollire per 10 minuti.


 Quindi aggiungo metà della panna e lo zucchero e continuo a cuocere lentamente per 2 minuti.



Ammorbidisco la colla di pesce. 


Nel frattempo sbatto i tuorli in una terrina, verso 2 cucchiai del composto caldo di panna, quindi amalgamo tutto al composto di panna, aggiungo la colla di pesce dopo averla strizzata e mescolo.



Monto la panna rimasta e  la amalgamo delicatamente al composto.

Bagno uno stampo con l’acqua di rose diluita con poca acqua, verso il composto e metto in frigorifero per almeno 4 ore.



 Sformo e decoro con i petali canditi.


durante una giornata uggiosa.....................................laura...

PETALI DI ROSE CANDITI




Sciolgo in un pentolino ,a fuoco vivace, 60 gr di gomma arabica(farmacia)
in 300ml di acqua di rose bollente.


Dopo che lo sciroppo si è raffreddato immergo i petali .

Li passo bene nello zucchero e lascio asciugare su carta oleata.
                             Conservo in scatole  a chiusura ermetica.

maggio 17, 2012

Elisir alle Rose





Per il nostro Elisir ci servono

30 gr di petali di rose
500 gr di zucchero
1 l di acqua
1 stecca di vaniglia
1 l di alcool a 90° C

In un bel vaso a chiusura ermetica faccio macerare per un totale di 10 giorni,
 i petali di rose con l'alcol e la stecca di vaniglia.


Scuoto il vaso ogni tanto, almeno una volta al giorno.
Trascorsi i 10 giorni sciolgo lo zucchero nell'acqua a fuoco basso e lascio raffreddare.



Filtro l'infuso di alcol e rose e aggiungo lo sciroppo di zucchero.

Aspetto almeno un mese o due prima di usarlo . Delizioso!!!!!
........ciao laura



maggio 16, 2012

VINO all'infuso ROSE

Ingredienti:


1 l di vino bianco
250 gr di petali di rose rosa, asciutte pulite e tritale , 
naturalmente non trattate e profumatissime.



Faccio macerare in frigo per 24 ore in 1/3 di vino.

Filtro con un colino ed aggiungo il vino restante.

Servo fresco con qualche tartina o un buon formaggio primosale....

Tutto questo io lo vedrei bene,
possibilmente sotto una verandina  su un piccolo tavolo da giardino stile provenzale , 
una delicata tovaglia di lino leggero appena rosato, 
sotto lo sguardo languido di una bella rosa ,
in questo  caso chi più languida di  'Cuisse de Nymphe Emue',
per i più puritani 'Great Maiden's Blush' ..???

Cuisse De Nymphe Emue

voi che ne dite??? ......Incredibilmente bella!!!!

        buon pomeriggio......laura

maggio 14, 2012

Confettura di ROSE

INGREDIENTI:

300ml di acqua
300 gr di zucchero
90 gr di petali di rose non trattati
1 limone
raccolgo i petali di rose,meglio quelle molto profumate antiche , li metto in una ciotola ,aggiungo 100 gr di zucchero e il succo del limone.
Strofino i petali con lo zucchero per ottenere una poltiglia.

Porto a bollore un tegame con l'acqua e lo zucchero rimasto.
Quando è 'sciroppato' aggiungo i fiori in poltiglia.

Cuocio fin quando mi vela il cucchiaio.
Invaso sterilizzo e capovolgo a testa in giù.


Confettura buonissima e tanto profumata....................Laura






maggio 10, 2012

Maltagliati alle Rose

MALTAGLIATI
Occorrente per 4 persone

400 gr d i farina
2 uova
2 cucchiai di olio extravergine
acqua quanto basta affinchè l'impasto sia piuttosto duro

Farina a fontana aggiungo le uova e l'olio e batto con una forchetta poi aggiungo l'acqua e amalgamo piano tutti gli ingredienti.
Copro con pellicola e ripongo  in frigo per cc 1/5 mezz'ora

CONDIMENTO


4 fette di guanciale di maiale
1 cipollotto fresco 
un rametto di maggiorana
sale pepe
 Petali di rose non trattati.

Stendo la pasta non molto sottile,e la taglio in maniera irregolare.

Nel frattempo in una padella metto dell'olio extra e ci faccio appassire il cipollotto affettato sottile.
Taglio a julienne il guanciale e lo aggiungo in padella.
 Faccio appena rosolire , spengo e ci spezzetto un pò di foglioline di maggiorana.

Cuocio la pasta la scolo e la salto sulla padella con un pò di acqua di cottura...a piacere un velo di Parmigiano Reggiano con un bel trito di petali di rose..........macinata di pepe al  mulino.. e

......rallentate l'andamento............laura



Vivete, se volete credermi, non aspettate domani. Cogliete fin da oggi le rose della vita.
Pierre de RonsardSonetti per Elena, 1578



Sciroppo di ROSE


Il  mese di maggio è dedicato alle rose, questo fiore incredibile che fa strage di cuori.
Quale momento migliore di questo per  postare la ricetta  dello sciroppo che ci tornerà comodo nelle sere d'estate durante le cene sotto al portico ...o  mesi avvenire addirittura nelle fredde sere invernali .. qualche goccia nel thè e vederlo che piano piano si dilegua nell'infuso

Le rose, che di solito si usano per lo sciroppo, sono le Centifolie, le Rugose, le Muscose e le Galliche.

Occorrente
  •  350 gr di Petali di Rose rosse profumate e assolutamente non trattate
  •  
  • 1 Litro di Acqua,  minerale naturale con basso Residuo fisso

  • 1,300 kg di Zucchero.
Preparo i petali e  li pulisco perfettamente , per eliminare ogni traccia di polvere o eventuali insetti.

 Lascio in infusione   in acqua bollente per 24 ore .

Poi  filtro il liquido che sarà rosso e profumato,
 con un colino e una garza e strizzo bene i petali, per far uscire tutto il liquido concentrato.
 Aggiungo 1, 300 kg, di zucchero, rimetto tutto sul fuoco e porto ad ebollizione, piano piano, rimestando continuamente. 
 Faccio sobbollire per circa 15 minuti,spengo.
Imbottiglio subito lo sciroppo di rose caldo e  lo chiudo il tappo molto bene.

Si conserva a lungo (mesi), in dispensa o in frigorifero ed è ottimo, puro, nello yogurt bianco o sul gelato alla crema, o fiordilatte.

 Diluito (1 cucchiaio di sciroppo in un bicchiere di acqua fresca) è una bibita adattissima nelle calde giornate e abbassa pressione.

E' strabiliante bevuto con' Prosecco' o 'Champagne'.......laura

maggio 08, 2012

TORTA DI ROSE

Siamo nel mese di Maggio e allora preparo una bella torta di rose un dolce semplice lievitato, buono anche per la colazione al mattino, versatile perchè cambiando il ripieno avete un dolce diverso.

INGREDIENTI  impasto

Farina 500 gr.
latte200cc.
burro 100 gr.
zucchero50 gr
2 tuorli
lievito di birra 25 gr.
crema pasticcera 

Ingredienti crema 

3 uova 
1/5 di latte
6 cucchiai di zucchero
3 cucchiai rasi di fecola

Mescolo la farina con il lievito sciolto nel latte ,aggiungo i tuorli lo zucchero ed il burro morbido.
Impasto per cc 10 minuti fino ad ottenere un bel impasto morbido.

metto a lievitare per cc. 30m.
Intanto preparo la crema .
 Monto i tuorli con lo zucchero, aggiungo la farina ed infine il latte con qualche chicco di caffè.
Cuocio a bagnomaria.

Stendo la pasta a rettangolo,spalmo sopra la crema e arrotolo bene.
Con un coltello ben affilato,taglio il rotolo a fette spesse circa 1,5 cm le metto in una teglia a bordi alti rivestita di carta forno cosi da formare una grande rosa.

Rimetto a lievitare, questa volta per due ore.
Infine al momento di infornare polverizzo con lo zucchero a velo e cuocio a 170° per 35/40 minuti.

A piacere a volte uso cioccolato  o marmellata oppure una crema di nocciole.

Lecchiamoci i baffi con una buona Vernaccia di Cannara Cantina di Filippo

baci ....................laura









aprile 02, 2012

La CIARAMICOLA



la Ciaramicola è un dolce tipico della Pasqua umbra..
un dolce simpatico e festoso,senza tante pretese...di un insolito colore rosa..di buon auspicio...

Occorrente


farina 450 gr
burro 120 gr
zucchero 200 gr
2 uova
alchermes 30 gr
1 limone
 1 lievito
2 albumi
150 gr di confettini colorati
50 gr di zucchero a velo




Esecuzione




Metto la farina a fontana e nel centro rompo le uova, aggiungo il burro,lo zucchero,la buccia grattugiata del limone ed il succo e il liquore.


                                                    Impasto tutto e lavoro la pasta per qualche minuto,
aggiungo il lievito metto l'impasto in uno stampo a ciambella.


In forno per 30' a 170°


                                                   Intanto monto a neve ferma gli albumi insieme allo zucchero a velo


sforno il dolce e lo spalmo con la meringa  spolverandoci sopra i confettini colorati.




                                               Raffreddo il forno e  poi rinforno la Ciaramicola per asciugare la meringa.


buonanotte ...laura


La vera felicità è la pace con se stessi. E, per averla, non bisogna tradire la propria natura


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marzo 27, 2012

TERRINA DI RICOTTA e ERBETTE


La primavera è arrivata e tra un po' arriverà anche la Pasqua .

La terrina di ricotta ed erbette è un bell'antipasto fresco  candido e perfetto per un pranzo pasquale ma anche per una prima cena all'aperto ..

E' una ricetta comoda perchè la possiamo preparare anche con un pò di anticipo.


OCCORRENTE per 6/8


300 gr. di yogurt magro
1,2 dl di panna fresca
400 gr. di ricotta fresca
15 gr di colla di pesce
erbe fresche( erba cipollina-cerfoglio.prezzemolo- basilico -aneto
senape delicata 1 cucchiaio
sale -pepe bianco


Faccio rinvenire la colla in acqua fredda  e la sciolgo e la sciolgo con un cucchiaio di acqua.

Lavoro nel mixer,lo yogurt e la ricotta fino ad ottenere una crema liscia, aggiusto di sale e pepe.
Aggiungo la senape   e la colla , lavoro ancora per un minuto e poi aggiungo la panna.

Trito le erbe e le unisco alla crema...verso tutto in uno stampo dopo averlo foderato con carta forno...servo con erbette fresche
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marzo 18, 2012

Zeppole di san Giuseppe

Zeppole


Acqua 250 ml
Burro 70 gr
Farina 150 gr
Limoni la scorza grattugiata di 1
Sale 1 pizzico
Uova medio-grandi 3
Zucchero 40 gr


Crema Pasticcera

Farina 30 gr
Latte fresco 250 ml
Limoni la scorza di 1/2
Uova solo tuorli 3
Vaniglia mezzo baccello (o 1 nustina di vanillina)
Zucchero 60 gr


Guarnizione

Ciliegie candite (o amarene sciroppate) 1 per zeppola

zucchero a velo q.b.


Preparo la crema pasticcera e la lascio raffreddare.

Nel frattempo preparo l’impasto delle zeppole versando l’acqua in un pentolino dal fondo spesso, aggiungo il sale e il burro a pezzetti ) e porto lentamente ad ebollizione.
Non appena il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, tolgo il pentolino dal fuoco e verso la farina tutta in una volta; mescolo bene con un mestolo di legno fino ad amalgamare gli ingredienti e a ottenere una palla compatta.

Rimetto di nuovo il pentolino sul fuoco basso e giro il composto fino a quando vedrò formarsi una patina biancastra sul fondo del pentolino.
Spengo il fuoco, aggiungo lo zucchero , mescolo bene per amalgamare il tutto, poi verso l’impasto in una ciotola e lascio intiepidire.
Una volta tiepido, unisco al composto la scorza del limone grattugiata e le uova , una alla volta, aggiungendo la seguente solo quando la precedente sarà stata completamente assorbita.


Ritaglio dei quadrati di carta forno che abbiano i lati di 8 cm ; metto il composto in una tasca da pasticcere munita di bocchetta a stella e spremo sopra ogni quadrato un dischetto di pasta del diametro di 5 cm dandogli una forma a ciambella.
Sul bordo esterno di ogni dischetto sovrappongo un altro anello di pasta come a formare una scodellina.


In un tegame dal bordo alto, metto dell’olio per friggere (meglio se di arachidi), l’olio non deve essere bollente, deve friggere dolcemente permettendo di rigirare le zeppole più volte perché si possano gonfiare uniformemente.
Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura ideale, immergo non più di 2-3 zeppole ancora attaccate ai quadrati di carta forno sulle quali sono appoggiate;
la carta si staccherà da sola dopo qualche secondo e quindi la tolgo dall’olio servendomi di una pinza da cucina.

Rigirate le zeppole più volte nell’olio caldo fino alla completa doratura.


Sgocciolo le zeppole su carta assorbente da cucina.
Quando ho fritto tutte le zeppole,
metto la crema pasticcera in una sac a poche e riempio il centro delle zeppole ,
aggiungo un’amarena sciroppata sulla sommità, o una ciliegia candita e spolverizzate con zucchero a velo.

Le zeppole sono buonissime...da non fare solo per la festa del papà...

marzo 06, 2012

Ciambellone della nonna

mettiamo una mattina a colazione...
una merendina rachitica soffocata in un cellophane colorato,
alla riossigenazione....non si rianima.....
la mangiamo e subito poi ci pentiamo.....
accidenti quante calorie...non poi tante ....
ma il latte?? in polvere
i grassi???? idrogenati insaturi margarina olio di cocco....mah!!!
i coloranti??????

non leggiamo l'etichetta che è meglio ....

Io sapete che faccio?
Preparo un ciambellone ,quello di nonna o di mamma, uno di quelli che ,il sapore,???

quello di una volta..




pieno di ricordi di infanzia innocente....

la mattina apperecchio la tavola ,faccio la mia colazione
...non è tempo perso quello che impieghi per te ...è amore puro , è speranza è vitalità.

E' come la chiamo io ,attenzione vigile, essere presenti a se stessi.

la mia tovaglietta americana, un fiore sul tavolo....la tazza per il latte?..
secondo come mi sento
,ce ne sono tante e tutte carine, con i fiori, solo colore, grandi e piccole , moderne o del mercatino....

un pò di yogurt , marmellata latte e caffè...e ciambellone...
uno sguardo fuori dalla finestra, della mia cucina, che è a piano terra....
C'è tutto un piccolo è universo
che Pace.....

Sono beata!

Da qui il mondo è veramente più bello e pulito....niente telegiornali che raccontano notizie che affondano la speranza...
come Costa Concordia all'isola del Giglio. ..che storiaccia!!!

Dov'è Colombo?

volgo lo sguardo e...
passerotti ,che ai primi soli, cinguettano alla vita e si rincorrono , pizzicando briciole...
e quei germogli di clematis ???
Solo due giorni fa non c'erano e adesso richiamano la mia attenzione....

Adesso si, che comincio la mia giornata, ho fatto il pieno di vita.


Dove ero rimasta????
ah si ..il ciambellone.

Ingredienti:

uova 4
yogurt 250 gr
canditi 2 cucchiai
zucchero 150 gr
olioextravergine d'oliva 175 bicchiere
pera 1 fatta a pezzettini
uva sultanina 5 cucchiai ammollata in rum
amaretti 10
lievito 1 bustina
farina q.b.


Esecuzione

Monto i tuorli con lo zucchero
Aggiungo lo yogurt,l uvetta i canditi e l'olio.
Aggiungo la farina tanta quanta a girare veloce l'impasto crei una velatura tra il composto superficiale e quello più sotterraneo.
Aggiungo il lievito al composto e gli albumi montati a neve ferma.

Imburro lo stampo a ciambella,verso dentro il composto e sopra sbriciolo gli amaretti.
Inforno a 180° per 35 minuti



COLAZIONE
dal latino collatione (m) ' raccolta, riunione '; in origine, infatti, era il nome del pasto che i monaci consumavano in comune dopo la riunione serale.

.....la colazione è il momento della riunione ,importante no?

marzo 05, 2012

Stringozzi al tartufo




Questo è un piatto umbro per eccellenza.....pasta fatta in casa senza uovo o con solo un pò di albume, da rendere la pasta più proteica.
Condita semplicemnte con tartufo, meglio il Pregiato Nero di Norcia ma... non disdegniamo neanche il nostro gradevole tuber aestivum o Scorzone.

vediamo cosa ci serve per gli Stringozzi:

farina 400gr per 4 persone
albume 2
olio extravergine 2 cucchiai
h2O

Impasto tutti gli ingredienti aggiungendo acqua ,tanta quanta ,l'impasto risulti essere duro alla lavorazione.
Copro l'impasto con pellicola e faccio riposare per circa 30 minuti.

Dopo il ''riposo stendo la pasta con il matterello....e qui subentra il nostro gusto a decidere lo spessore della sfoglia ,c'è chi adora degli stringozzi di circa mezzo centimetro chi invece vuole qualcosa di molto più delicato e sottile.

Appena l'acqua bolle, calo la pasta nella pentola e li faccio cuocere quel poco che serve per farli salire a galla e a far ripartire il bollore.

Intanto preparo una padella sulla quale metto un pò di olio extravergine di oliva uno spicchio d'aglio ,un pizzico di sale una noce di burro e una spolverata di pepe.

Grattugio il tartufo.

Salto gli stringozzi sulla padella ,aggiungo il tartufo, ammorbidisco con un pò di acqua di cottura altra spolverata di tartufo appena grattugiato...e ....poi non mi resta che gustarli caldi caldi!!!

la semplicità resta la formula vincente..... laura

RAPERONZOLO o Raponzolo

Nome scientifico: Campanula rapunculus (fam. Campanulaceae)

La Campanula Rapunculus, conosciuta come raperonzolo o raponzolo, è una piantina interessante per le sue proprietà terapeutiche è infatti antisettica e astringente e nota curiosa si usa per la cura delle verruche
(Tritando finemente alcune foglie fresche di raperonzolo, si stendono su una garza e si applicano sulla verruca, legando.
Tenere tutta notte e rifare l’applicazione fino alla definitiva eliminazione della verruca).
Se non si ha molta dimestichezza nel raccolgliere erbe selvatiche serve allenare l'occhio per non confonderli , perchè di solito i raponzoli sono sempre coccolati tra umidi muschi dove fanno timidi capolini.



Il loro dolce segreto però lo nascondono sottoterra dove è nascosta la dolce e piccante radice bianca .....buonissima da fare in insalata.

Se andate per campi a raccogliere quest'umile tesoro...dovete sapere che è meglio che vi munite di un lungo ferretto simile ad un gira vite ,con il quale vi aiuterete per la raccolta del raponzolo.

Per non rovinare la buona radicina, infatti, dovete fare leva sul terreno intorno alla pianta, affinchè ve la ceda senza spezzare questo piccolo tesoro bianco.

Una volta raccolta va pulita molto bene e la radicina va spellata cosi da mostrare il suo croccante cuore bianco.....
Il momento mogliore per la raccolta è la primavera quando la radice è più ingrossata e saporita.
sarà una delizia gustare il raponzolo in insalata.




Curiosità: La radice non contiene amido ma inulina la quale scindendosi produce levulosio anziché glucosio per cui può essere utilizzato
anche dai diabetici.


E adesso che ci sono vi racconto anche la favola di 'RAPUNZEL'
non c'entra niente ma oggi mi va cosi.

C'erano una volta una coppia di contadini che erano in attesa del loro primo figlio.
La moglie soffriva di voglie strane e un giorno chiese al marito di portarle dei ravanelli.
L'uomo tremò: sapeva che i ravanelli crescevano soltanto nel giardino del castello della strega.
Nottetempo entrò di nascosto e riuscì a prendere dei ravanelli per sua moglie.
I ravanelli erano buoni cosi lei glieli richiese di nuovo: l'uomo riandò nel giardino ma venne scoperto dalla strega.

"Ti risparmierò la vita, ma dovrai in cambio darmi ciò che hai più prezioso!"

L'uomo accettò e tornò a casa senza dire niente alla moglie.
Qualche mese dopo nacque una bambina che fu chiamata Raperonzolo in onore della passione della madre per i ravanelli.
Passarono gli anni e la bambina cresceva bellissima, con degli splendidi capelli d'oro.
Il giorno del suo settimo compleanno arrivò la strega e pretese che la bambina venisse via con lei, ricordando al padre di Raperonzolo del loro patto.
I genitori, straziati, acconsentirono.

La strega mise Raperonzolo in una sontuosa torre, non facendole mancare niente.
La torre non aveva accessi, e per far salire la strega Raperonzolo buttava giù la sua lunga treccia.

Passarono gli anni ed un giorno un principe scoprì la torre e capì che ci viveva una fanciulla. Riuscì a farsi portare su dai capelli di Raperonzolo.




La fanciulla si innamorò subito di lui e per qualche tempo i due si videro in segreto.

Ma un giorno la strega scoprì tutto: usando delle forbici tagliò i capelli a Raperonzolo e la portò nella foresta dove lei poi rimase ad aspettare il principe.
Lui salì su con la treccia tagliata di Raperonzolo, e la strega lo fece precipitare di sotto.
Cadendo su un cespuglio spinoso si ferì gli occhi e perse la vista.

Il principe iniziò a vagare per la foresta alla ricerca della sua Raperonzolo.
Allo stremo delle forze trovò Raperonzolo, anche lei allo stremo.
La fanciulla gli corse incontro piangendo e le sue lacrime, scendendo sugli occhi del Principe, gli ridiedero la vista.

I due giovani riuscirono ad uscire dalla foresta ed andarono nel palazzo dei genitori del principe dove si sposarono e vissero felici e contenti.


Meno male che nelle favole c'è sempre un lieto fine....

siate cercatori......esplorate...laura

marzo 03, 2012

TOZZETTI UMBRI

I tozzetti umbri,sono dei biscottini deliziosi da intingere golosamente nel buon Passito di Sagrantino.







I tozzetti non sono di difficile esecuzione,è necessario avere solo un pò di attenzione al momento della cottura.


Occorrente

UOVA 2
ZUCCHERO 250 gr
OLIO EXTRAVERGINE 2 tazzine
SAGRANTINO PASSITO 2 tazzine
FARINA 750 gr
mistrà 1 tazzina

ANICE semi cucchiai 2
MANDORLE tritate grossolane 200 gr
LIMONE grattugiato 1
LIEVITO in polvere 1+1/5 bustina



ESECUZIONE

Faccio una fontana con la farina aggiungo le uova ,l'olio,
i semi di anice,lo zucchero ,
il sagrantino passito il mistrà il limone grattugiato,
le mandorle tagliate grossolanamente ed infine il lievito.

Amalgamo bene tutti gli ingredienti.
All'impasto do la forma di quattro salami che metto su una placca da forno precedentemente foderata con carta forno.

Inforno a 180° per 20 minuti cc.
Estraggo dal forno e taglio i tozzetti in senso lievemente diagonale ,dello spessore di cc 2 cm.
Rimetto i biscotti in forno per altri 5 minuti affinchè asciughino meglio e si mantengano per un periodo più lungo.
Quando tagliate i tozzetti usate il coltello del pane quello con la filettatura a seghetto perchè vi impedirete di sbriciolare i biscottini.

Ora non vi resta che provarli e ...vi assicuro sarà difficile fermarsi ad uno solo....

Io adoro il Passito....

febbraio 22, 2012

Stevia Rebaudiana








La Stevia è conosciuta da molti popoli dell'area geografica Sud-Americana da diversi millenni, oltre che per il potere dolcificante delle sue foglie, anche per le proprietà medicinali, infatti è stata correntemente usata da secoli dai popoli indigeni del sud America per le sue doti curative, ed è usata ancora oggi.

Si tratta di un dolcificante 400 volte più potente rispetto allo zucchero, richiedendo in questo modo quantità molto minori di prodotto.
Viene estratto dalle foglie di Stevia Rebaudiana Bertoni e il dolcificante prodotto viene già utilizzato da tempo negli USA e in molti altri Paesi.
Se ne comincia a parlare in questo momento, perchè?
Di recente, il Comitato Permanente della Commissione europea ha approvato il regolamento degli estratti di stevia utilizzato come dolcificante.
Sarà dunque possibile in Europa la commercializzazione di prodotti contenenti stevia.

Si tratta di una valida alternativa allo zucchero, ma con un minore tasso di glucosio e calorie.
Una bustina di stevia, utile a dolcificare una tazza di latte o di the, apporta zero calorie, mentre una zolletta di zucchero ne conta venti.

Diversamente da alcuni tipi di dolcificanti sintetici, molto utilizzati, la stevia resiste alle alte temperature e non subisce modificazioni durante la cottura o una volta miscelata con caffé o the bollente.

La Stevia, quindi, permette di dimagrire ma allo stesso tempo contrastare patologie come l’ipertensione, il diabete mellito, i disturbi cardiovascolari ed è inoltre utilizzato in caso di intolleranza al glucosio, come antiossidante e come prevenzione della carie.


in Italia e in Europa...
Nel 1999 la Commissione sugli Additivi nei Cibi del WHO (World Healt Organization), e il Comitato Scientifico per gli Alimenti dell'Unione Europea, riesamina i dati disponibili sullo stevioside e decide che non è accettabile come dolcificante.
Successivamente, il 22 febbraio del 2000 la Commissione Europea, seguendo le opinioni del Comitato Scientifico per gli Alimenti - SCF, confermando la precedente decisione del 1999, ha deciso che la Stevia Rebaudiana (pianta ed estratti secchi) non può essere inserita nel mercato comunitario come alimento o come semplice ingrediente.
Poi la svolta:
MERISANT - Il Comitato permanente della Commissione europea (Direzione generale Salute e tutela dei consumatori) ha votato l'approvazione del regolamento degli estratti di Stevia (glicosidi steviolici) da usare come dolcificante a livello europeo, con l' autorizzazione definitiva prevista per l'inizio del novembre di quest'anno.

La notizia è di grande importanza per Merisant. Il leader mondiale nel settore dei dolcificanti, infatti, possiede un ricco patrimonio di ricerca e di investimenti riguardanti lo sviluppo per perfezionare l'applicazione degli estratti di Stevia negli edulcoranti. Il potenziale di estratti di Stevia come dolcificante è significativo, poiché il suo potere dolcificante è naturalmente da 200 a 300 volte superiore a quello dello zucchero.


Per chi di voi avesse voglia di coltivarne qualche pianta può farsi spedire direttamente dal LAVANDETO di ASSISI

http://sites.google.com/site/illavandeto/

Il mio pensiero in merito è che forse la vita sarebbe più facile se tutto non fosse ridotto al vile denaro.

febbraio 21, 2012

IL Cardo Mariano



IL CARDO MARIANO è per me una pianta alimento fantastico.
Questo che si sta avvicinando è proprio il momento adatto per pensare di cominciare ad usarlo.
La primavera è infatti il momento più idoneo per decidersi di depurarsi e disintossicarsi e niente, più è potente ed efficace del cardo mariano


Il cardo mariano godeva ,un tempo, di molta stima nella medicina popolare, stima che è andata via via sfumando ingiustificatamente.

La pianta, infatti è ricca di virtù terapeutiche che la rendono preziosa in particolare nelle disfunzioni epatiche.
Ha infatti una lunga storia nella medicina popolare come tonico per il fegato.

L' estratto di cardo mariano è usato per migliorare la funzione epatica, proteggere contro i danni al fegato e accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche danneggiate.
Studi clinici hanno confermato l'utilità di estratti standardizzati di cardo mariano in casi di intossicazione del fegato, cirrosi, e altre malattie croniche del fegato relative all'abuso di alcool

Questi fitoestrogeni, regolano la produzione ormonale femminile, il cui equilibrio è fondamentale per il benessere generale della donna.

Può avere un blando effetto lassativo dovuto alla stimolazione della cistifellea, ma questo effetto dura solo due o tre giorni e poi scompare.

IN CUCINA:

e' un erba da usare in insalate e come verdura cotta (ha un sapore simile agli spinaci)
In passato era spesso coltivato nei giardini,ed erano belli e maestosi.

I gambi possono essere mangiati e sono saporiti e nutrienti,goduti in pinzimmoni o lessati.


Le foglie tenere possono essere mangiate in insalata e sono quelle che dopo che sono state spinate danno ,essendo crude i migliori benefici.

Madre natura mette a nostra disposizione tante sostanze benefiche contenute nelle erbe che l'uomo oggi purtroppo non conosce più, poi invece con tanta naturalezza si abbandona e abbonda in farmaci chimici...ogni pianta contiene al suo interno un universo di sostanze anche difficili da catalogare ma che interagiscono con tutto il nostro organismo ...il farmaco solitamente contiene un solo principio attivo.....e va a curare un singolo organo o sintomo.
Dimentichiamo troppo spesso che la malattia è causata una sommatoria di problematiche e non da una cosa sola componente.
Trovo assolutamente fantastico andare per campi e boschi ad attingere alla mia farmacia personale......non dimenticando che parlando di una vera e propria 'farmacia' prima di qualsiasi cosa ,importante, è l'informazione su cosa raccolgo e su come la uso......

Guardatevi intorno .....laura

Se si concede alla natura nulla di più dello stretto indispensabile, la vita dell'uomo vale meno di quella di una bestia. William Shakespeare

febbraio 04, 2012

Coviglia Napoletana

La prima volta che ho assaggiato la 'Coviglia' è stato a casa di un deliziosissimo "Signore Campano"che abita nella mia terra d'Umbria.

Ho una grande passione per i dolci ma non mi piacciono le cose troppo elaborate.

Scoprire la Coviglia è stato amore a prima vista.

La Coviglia è un gelato semifreddo di produzione artigianale tipico della pasticceria tradizionale napoletana.
Antico semifreddo di una volta oggi un pò in disuso che non mancava mai nelle feste raffinate e nelle cerimonie.
È descritta persino, da Matilde Serao nel libro 'Paese di Cuccugna'.
Ho cercato molto su internet ma niente vagamente somigliava al ricordo del mio dolce.

Poi molto sfacciatamente , mi sono decisa a chiedere la ricetta.
Sfacciatamente si ma poi neanche cosi tanto ..diciamo che ,prima, ho trovato un mandante che, ha aperto ,il varco per me. ;)

Questa ricetta è preziosissima perchè molto 'vecchia'.
Apparteneva infatti alla nonna di Francesco (delizioso signore campano) da sempre, ed era scritta in un meraviglioso quaderno di quelli che ormai non si vedono più...che solo a guardarlo faceva sognare e raccontava una lunga storia di famiglia.

Sembrava quasi un'intrusione la mia , uno spiare dalla finestra.

La disponibilità e la generosità nel concedermi questa ricetta invece mi ha tranquillizzata.
Possedevo ora qualcosa di veramente unico.

Devo dire che ho rifatto la Coviglia ma il primo incontro era stato archiviato nei miei ricordi come qualcosa di veramente sorprendente e irripetibile.

La Coviglia che avevo fatto io non era sicuramente buona come quella assaggiata in casa di Francesco.

Io credo che ognuno di noi nasca con un talento.
Un talento, che ha un senso, solo se condiviso,in poche parole quella è la sua funzione ,che venga esteso anche e sopratutto ad altri..
...nel mio lavoro invece mi sono resa conto che difficilmente e con tanta poca grazia qualcuno ti racconta una ricetta, si meraviglia invece se gli ne fai dono ancora prima che te la chieda.
Sembra che intorno ad una sola ricetta ci ruoti tutto un mondo e che concedendola a qualcuno si perdano i 'SUPERPOTERI'.... come Sansone che perse i suoi con il taglio dei capelli!!!

La mia non vuole essere una polemica ,solo considerare che quando si assaggia un piatto tante sono le componenti che ci ruotano intorno;
oltre al come è stato cucinato, gioca un ruolo importante il nostro stato d'animo del momento; decisivo, con chi lo consumiamo e la location dove tutto ciò avviene.
La nostra percezione del TUTTO , cambiando qualche variabile, ogni volta ci dice qualcosa di diverso.

La Coviglia che avevo assaggiata io....era sublime perchè cucinata da Chi lo faceva da un tempo lungo una vita, in una casa piena di storia e con Amici che sapevano apprezzare.

Tutto al posto giusto nel momento giusto


Avere questa ricetta era per me il ricordo indelebile di una giornata perfetta.

ci servono:

4 tuorli
3 chiare d'uovo
240 gr di zucchero
350 gr di panna montata
vaniglia in polvere

2 cucchiai di Rum

Esecuzione

Separo gli albumi dai tuorli.
Monto i tuorli con metà zucchero a lungo,
affinchè siano completamente bianchi e spumosi.

Monto gli albumi a neve al punto che capovolgendo la ciotola il composto resti ben attaccato alle pareti e non si muova.
Monto anche la panna ben ferma.
Aggiungo il rum e la vaniglia allo zabaione.
Amalgamo la panna allo zabaione girando dal basso verso l'alto per non smontarla, infine aggiungo gli albumi.
Quando tutto il composto è omogeneo,riempio delle tazze o dei bicchieri e conserverò in congelatore almeno fino al giorno dopo..
La coviglia classica può essere degustata anche al caffe alle nocciole al cioccolato e altri gusti a piacere.
Io ho una grande passione per il latte e per il suo colore; il bianco mi piace molto quindi avere di fronte un dolce completamente bianco già mi invoglia....però da poco mi è piaciuto aggiungere alla Coviglia un pò di Zenzero sciroppato..Intrigante il binomio.......morbido e piccante al solito ,combinazione vincente.

Non avevo sottofondo questa sera a tenermi compagnia...solo il suono della mia stufa a legna...
Chissà se sarà stata la fredda neve bianca caduta in questi primi giorni di Febbraio a rimandare il ricordo della Coviglia alla memoria?

febbraio 01, 2012

Pasta alla Carbonara



Le cose più belle e più buone, sono di solito quelle che ricorrono e che fedelmente ci accompagnano quotidianamente.
Sembra senza tempo e senza stagioni, la pasta che oggi voglio raccontare...

Questa è la mia ricetta personale senza grandi varianti solo qualche piccola
digressione non di gusto chiaramente....

OCCORRENTE per 4 persone

400 gr di Spaghetti Quadrati SELEZIONE di BIANCONI 1947
200 gr. di guanciale
2 tuorli e un uovo intero
pepe a piacere...meglio un pò di più
50 gr parmigiano reggiano
50 gr pecorino
2 cucchiai di miele
3 cucchiai di panna liquida
2 rametti di maggiorana
sale,olioextravergine


ESECUZIONE

Intanto che bolle la pasta,taglio a listarelle il guanciale e lo faccio soffriggere con poco olio extravergine di oliva.

In una ciotola sbatto le uova con le foglioline di maggiorana , il pepe ,un pizzico di sale, la panna fresca e il pecorino.
Lo spaghetto che mi piace usare molto è quello quadrato 'SELEZIONE' di pasta BIANCONI 1947 una delle ultime aziende di pasta umbre che fa un ottimo prodotto.
Lo spaghetto è molto rustico trafilato a bronzo, tiene la cottura al massimo e raccoglie molto bene il sugo al quale da risalto ...provate a farlo aio e oio per sentire veramente quanto vale.

Appena la pasta è al dente la scolo , la passo in padella la salto con il guanciale e il parmigiano, aggiungo se necessario un filo d'olio.

Spengo il fuoco e aggiungo l'amalgama di uova ,mescolo finchè la crema non si rapprende un pò, tanto però da rimanere morbida.

Servo la pasta ben calda con altro parmigiano, pepe...e il cucchiaio di miele ammorbidito.... a filo....

E qui un bel bicchiere di ROSSO DI MONTEFALCO non ce lo toglie nessuno...tanto in Umbria nevica...restiamo a casa .....davanti al caminetto...buona serata!!!

pianta del pepe
pepe in grani

La Natura è meravigliosa!!
Che Universo intero in un piccolo grano di pepe...
Una curiosità...le contadine in campagna ,quando nascevano pulcini o le faraone e qualcuno tra loro sembrava un pò, deboluccio gli imboccavano 7 grani di pepe per renderlo più forte...incredibile no???



PEPE

Indicazione
Digestione lenta, ipocloridria, inappetenza, affezioni respiratorie catarrali, cefalea, parassitosi intestinale, sovrappeso,febbre intermittente, riniti, influenza.

Caratteristiche terapeutiche generali
Il pepe nero è originario del Malabar, una regione della costa occidentale del sud dell’India, attualmente facente parte dello stato del Kerala. In Occidente, è più noto come spezia da condimento che come fitoterapico. In India è anche considerato un potente digestivo in grado di bruciare le tossine accumulate (ama) e liberare il canale alimentare. È un buon rimedio dopo l’ingestione di cibi “freddi”, come i cetrioli, i vegetali e i cibi crudi in generale. Stimola gli enzimi digestivi, l’appetito e favorisce il buon funzionamento del tratto gastrointestinale senza provocare fenomeni di irritazione. Combatte il meteorismo, le coliche e la diarrea. Si crede che il regolare consumo di pepe nero renda l’intestino inospitale ai parassiti. A conferma di questa indicazione, si è visto che estratti di pepe nero hanno in vitro proprietà antielmintiche indirizzate soprattutto verso i cestodi.
Ha un’azione riscaldante e asciugante, utile nel caso di ascessi cutanei (uso topico), di cui provoca la maturazione, e di catarri delle vie respiratorie, di cui facilita l’eliminazione. A livello delle vie respiratorie, la notevole azione espettorante (associare il miele) è potenziata da quella antisettica (dovuta al contenuto di olio essenziale). È un rimedio nella congestione dei seni paranasali e nella cefalea. La proprietà “asciugante” si traduce sul piano metabolico anche come leggera azione catabolica, che facilita la riduzione del tessuto adiposo


Controindicazioni e interazioni farmacologiche
Alle dosi terapeutiche, il pepe nero non ha nessun effetto secondario. È controindicato nei soggetti sofferenti di infiammazioni e di ulcere gastrointestinali. A dosaggi eccessivi, può provocare convulsioni, ematuria, ed essere abortivo. Dosi pari a 12,5-50,0 mg/kg di piperina si sono dimostrate abortive (topi). Aumenta la permeabilità delle cellule intestinali (in vitro). Ha mostrato di aumentare l’assorbimento intestinale o la concentrazione ematica di alcuni farmaci (fenitoina, propanololo, teofillina, rifampicina, sulfadiazide, tetraciclina e fenobarbitale (uomo e animali).




VIVERE LA VITA di Alessandro mannarino è la musica che ora suona qui da me

gennaio 17, 2012

Chiacchiere di Carnevale

Oggi martedi 17 gennaio 2012 primo giorno di carnevale....
non male non male...
non per il carnevale ma perchè stiamo piano piano uscendo dall'inverno......
.....questo mi piace!
BRRRRRR::::che freddo!!!!!
Tra una chiacchiera e l'altra andiamo di 'CHIACCHIERE' o FRAPPE


Farina 500 g
Uova 4
Olio di semi q.b.
Burro 50 g
Zucchero 100 g
Limone 1
Grappa 4 cucchiai
Vino bianco secco 4 cucchiai
Sale q.b.

1 cucchiaino lievito per dolci


Faccio una fontana con la farina
aggiungo le uova, lo zucchero il vino la grappa e il limone grattugiato.
aggiungo sale, il burro ammorbidito e un chucchiaino di lievito per dolci.

Impasto a lungo e vigorosamente .
Copro con pellicola e metto a riposare per un'oretta.

Faccio una sfoglia sottile e taglio le chiacchiere a rettangolini incisi nel centro in lunghezza.

Friggo con olio caldo evitando che scuriscano.
Condisco con zucchero a velo miele e alchermes.

sporcatevi di zucchero!!!!! laura


Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo .... per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. Ecclesiaste


in sottofondo Aretha Franklin: Oh Happy Day

gennaio 16, 2012

Aliveri Pasta al Germe di Soia

Uno strappo alla regola questa volta con la pasta Aliveris che è un prodotto sano e dietetico e non voglio deturparne l'efficacia con ingredienti troppo grassi o insalubri ma fuori fa tanto freddo e allora io credo che questa volta ci aggiungo un pò di sana salsiccia ;)) e Zenzero fresco che brucia e scalda



Occorrente per 4 persone
Sedani al germe di Soia Aliveris gr 320
2 salsicce
2 zucchine
un pezzetto di zenzero fresco
1 pera
semi di papavero
un mazzetto di prezzemolo


Esecuzione

Salto su una padella un mazzetto di prezzemolo tritato, mezzo spicchio d'aglio e la salsiccia sbriciolata.
Aggiungo le zucchine tagliate a dadini e lascio al dente.

Porto a cottura la pasta ,tolgo molto al dente e ripasso in padella .

Nel frattempo taglio a pezzetti una pera e la aggiungo alla pasta .
Grattugio sopra lo zenzero e una spolverata di semi di papavero e il mio piatto è pronto.

Oggi la gente sembra guardare alla vita come a una speculazione. Non è una speculazione, è un sacramento. Il suo ideale è l'amore, la sua purificazione è il sacrificio


sto ascoltando Giovanni Allevi in Back to Life..............a presto...............laura

Gallina Faraona alla birra doppio malto COTTA 74

OCCORRENTE per 5 persone

1 faraona
1 cipolla rossa grande
2 salsicce
4 foglie di erba cedrina
2 spicchi d'aglio
olioextravergine di oliva
sale pepe peperoncino fresco a pezzi
una bottiglia di birra doppio malto 'Mastri birrai Umbri'



ESECUZIONE
fiammeggio la faraona, ove servisse, la eviscero, la spezzo e risciacquo.

Taglio la cipolla sottile e la passo su un tegame con olio .
Appena la cipolla è ammorbidita aggiungo la salsiccia a pezzi, la faraona e l'aglio in camicia, quindi faccio rosolare bene .
Aggiungo pepe quanto basta e un peperoncino fresco a pezzetti conferisce gusto e un piccante più accessibile.

Appena la carne presenta una bella crosticina dorata aggiungo una bottiglia di birra doppio malto cotta 74 e sale grosso quanto basta.
Porto a cottura ,lentamente e servo con patate bollite e pezzetti grossolani di erba cedrina.



Se non si ha la pretesa di diventare un cuoco di baldacchino non credo sia necessario per riuscire, di nascere con una cazzaruola in capo, basta la passione, molta attenzione e l'avvezzarsi precisi: poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, che questa vi farà figurare.

Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene, 1881




MASTRI BIRRAI UMBRI
COTTA 74 cl 75
BIRRA SCURA ARTIGIANALE ALLA LENTICCHIA

Codice prodotto: 6200
Codice ean: 8007153600028
Pezzi per collo: 6
Vol. 6%

BIRRA DOPPIO MALTO SCURA ARTIGIANALE PRODOTTA IN ITALIA CON IL METODO DELL’ALTA FERMENTAZIONE.
La Scura Artigianale dei Mastri Birrai Umbri prodotta secondo la ricetta Cotta 74 si ispira alle birre d’abbazia, unendo tradizione ed innovazione. Contraddistinta per l’impiego della lenticchia italiana e la sapiente selezione di malti tostati e torrefatti, si presenta di colore bruno intenso, di schiuma fine e compatta e dal carattere deciso e originale. L’aroma di caramello e di frutta matura ne esalta il corpo pieno ed equilibrato, le note calde di cioccolata fondente e il retrogusto complesso la rendono elegante e persistente.

L’artigianalità della produzione, il metodo dell’alta fermentazione, la non filtrazione e la non pastorizzazione possono creare un sedimento sul fondo della bottiglia.

Temperatura di servizio: 10° - 12°