marzo 21, 2013

PRIMAVERA di violette e riso

Celebriamo la primavera ...come risveglio della natura .
celebriamo la primavera in cucina con un riso leggero vestito di delicatezza e viola che colore dell'anima.
perché a primavera dobbiamo risorgere nella speranza e nella rigenerazione di noi stessi.

Mi fa quasi male mangiare violette ,mi sembra un oltraggio..ma ne farò una dedica alla bellezza della vita e della natura.

Ci serve del riso meglio del vialone  nano
per due persone
160 grammi
uno scalogno
olio extravergine di oliva
sale pepe bianco
un mazzetto di violette non trattate
del formaggio di yogurt
vino bianco profumato e fiorito
brodo vegetale

faccio appassire lo scalogno.
aggiungo il riso....tosto leggermente
sfumo con il vino.....tiro a cottura con brodo vegetale.
a cottura quasi ultimata aggiungo un trito di violette spezzettate,aggiungo la crema di yogurt...
aggiusto di sale e pepe.
 servo con una bella pioggia di violette.....e foglie di cerfoglio.

buona primavera.....laura



gennaio 31, 2013

#Liberiamo una ricetta in Umbria Roccette di Sant'Antonio






Le roccetta  di sant'Antonio,è un dolce semplicissimo, fatto con pasta di pane poco zuccherate ,sono deliziose appena sfornate, inondando di odore d'anice tutta la casa.
In Umbria oltre ad acquistarle ,ormai quasi tutto l'anno, la domenica dopo la festa del santo ..all'uscita della messa lasciando un'offerta se ne possono prendere e portarsele a casa.
Se invece volete provare a farle ....con questo freddo si sta bene in cucina vicino al forno....eccovi la ricetta


Per circa 7/8 roccette



Occorrente
500 gr. di farina
2 cucchiai di  olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 manciata di uva passa ammollata nella sambuca
3 cucchiai di anice
50 gr di lievito di birra


Ora ,non resta che, amalgamare il tutto con un po' di acqua tiepida , fare un bell'impasto morbido ma non appiccicoso.
dividere l'impasto in 7 parti allungare con le mani sulla spianatoia e chiudere in cerchio.
Far lievitare il tutto e quando sono cresciute del doppio, infornare in forno caldo a 180° gradi per 30 minuti.
devono essere belle dorate!!!!
Gustatele con un buon Sagrantino Passito.
Io le inzuppo anche nel latte e caffè ........ma  questa è un'altra storia.......
siate beati.....laura

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web“.




Se state partecipando a Liberiamo una Ricetta 2013 (o se volete partecipare adesso), linkate il vostro post nel form principale che trovate seguendo il link della pagina. Molti di noi dedicano questa giornata al Centro Astalli di Roma, ente in difesa dei rifugiati.
La mensa del Centro Astalli è aperta cinque giorni a settimana, e ogni giorno prepara più di 400 pasti caldi. Il costo dei pasti: 5eur per un giorno, 25eur alla settimana o 100eur al mese. Si può donare qualunque cifra, utilizzando il conto corrente postale, n. 49870009, intestato a: Associazione Centro Astalli – via degli Astalli 14/A – 00186 Roma o tramite Bonifico Bancario, Banca popolare di Bergamo, sede di Roma, via dei Crociferi 44: IBAN IT 56 N 05428 03200 000000098333.



agosto 02, 2012

IL Cocco Dritto........ Uovo al coque



 Talmente tanto scontato che chi scriverebbe sull'uovo alla coque?
Io ,che per scontato non ho dato mai niente nella vita ........
che meraviglia era preparalo per colazione.

Si metteva a bollire l'uovo,naturalmente oggi si sa 3 minuti ma quando lo preparava la mia mamma non l ho mai vista guardare l'orologio... quasi sempre andava bene a volte era  una coque ,un po 'soda '. ;-)
Da una fetta di pane appena tostata si ricavano delle striscioline lunghe da intingere nell'uovo e devono essere sottili tanto da entrare nel foro dell'uovo.

Ma il bello era scegliere il porta uovo eh si ,in questo caso l'uovo sale sul trono, diventa un tronista
Il più bello aveva un becco e una codina di pulcino  di ceramica verde..poi come succede quando qualcosa ti piace molto è volato per terra e addio portauovo elegante.

Comunque appena l'uovo era pronto si appoggiava sulla concavità del porta uovo....e subito c'era da compiere l'operazione di decapitazione era l'attimo che ti dava la conferma che avresti mangiato l'uovo come volevi  tu oppure............ che l'avresti mangiato lo stesso ma che l'entusiasmo si spegneva.

Il tuorlo cremoso si avvinghiava al pane quella spruzzata di sale e col tempo anche di pepe,la conferma di un gusto conosciuto.

L'uovo cosi semplice ,primordiale e cosi versatile....è rimasto  uno degli alimenti che mi ha
sempre molto appagato ...........chissà, i buoni ricordi??

                                                                                                                 ciao a presto
                                                                                                             laura

giugno 19, 2012

LUMACHE alla MENTUCCIA


Le lumache sono sicuramente parte integrante della festa di San Giovanni.
 In tante credenze e riti di tutto il mondo hanno  una funzione di buon auspicio, e sono simbolo di fertilità e conciliano le amicizie  gli amori e i legami.

Il proverbio dice:  '' Per ogni lumaca mangiata la notte di San Giovanni una sventura  é scongiurata''

 La procedura è un pò lunga ma non impossibile.

Con questo caldo siamo facilitati perchè le  lumache sono salite e si sono rinchiuse,
perciò non hanno bisogno di essere spurgate.

Prendo le lumache comincio a lavarle bene con il sale grosso loro cominciano a schiumare e fuoriescono
.le sciacquo e le metto a bollire in una pentola per circa 30' .
Una volta bollite,
le tolgo dal guscio stacco l'appendice (intestino)  lasciando solo la parte più dura.

Ora sono pronte per essere cucinate


Ci serve  x 4 porzioni

48 lumache
cipolla
aglio
sedano
carote
prezzemolo
mentuccia
barbe di finocchio
2 acciughe
polpa di pomodoro
1 peperoncino
olio extravergine di oliva nel mio caso Olio Umbro ,perfetto!!!





Faccio il soffritto con tutti gli ingredienti .
Le dosi le ho messe a piacere cosi aggiungete o togliete quello che più vi è di gradimento.
Quando il soffritto risulta appassito aggiungo le lumache e le faccio insaporire bene aggiungo sale peperoncino ,sfumo con un pò di vino bianco e aggiungo i pelati.
Appena il sugo restringe sono pronte .....ora sta a voi decidere se gustarle cosi...o rimetterle nel guscio e presentarle al top!!!

http://4piedi8-5pollici.blogspot.it/


'Zuppa di Erbe Selvatiche'

   
  Questo è sicuramente un piatto povero,sicuramente poco calorico e a leggerne la ricetta forse poco invitante ma  fa parte della tradizione  si mangia la sera di San Giovanni e invece è buonissimo.


occorrente per 4 persone

800 gr. di erbe selvatiche,(cicoria,tarassaco, santoreggia,
borragine,crescione, bietola selvatica)
1 rametto di maggiorana
1 mazzetto di basilico
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cipolla
2 topinambur
4 fette di pane cotto su forno a legna  raffermo
sale 
peperoncino
1 spicchio di aglio


Tarassaco



Soffriggo la cipolla dopo averla affettata sottilmente  con l'olio extra
,trito le erbe più grandi e le piccole le lascio intere.
Taglio il topinambur a dadini e aggiungo tutto al soffritto,
appena appassite aggiungo un po di brodo e porto a cottura.

Appena le erbette sono cotte e morbide , una piccola parte ,
la frullo con il mixer ad immersione.
Abbrustolisco il pane ,lo sfrego con uno spicchio d'aglio lo appoggio su una zuppiera ,lo condisco con un giro d'olio e poi ci metto sopra la zuppa di erbette.........
...vi assicuro che è una meraviglia!!! fidatevi......laura